giovedì 15 marzo 2012

giovedì 16 febbraio 2012

I ribelli, di Mimmo Calopresti, sui fatti di Genova del 1960

Pubblichiamo un interessante documentario, trasmesso da Rai storia, sulla rivolta di Genova del 1960 in seguito alla decisione del Governo presieduto da Tambroni di autorizzare il congresso dei post-fascisti del MSI nel capoluogo ligure, città operaia e medaglia d'oro alla resistenza.

lunedì 6 febbraio 2012

Le delicate questioni della Farnesina e del ministro Terzi

Pubblichiamo un interessante articolo pubblicato dal quotidiano Europa sul ministro degli esteri Giulio Terzi, in carica da poco più di 2 mesi e già alle prese con questioni scottanti. Tra queste, il tentativo di cercare un'intesa con la Germania sul risarcimento delle vittime delle stragi nazista in seguito alla sentenza della Cassazione del 2008 e dell'azione della commissione disciplinare del Ministero sul caso di Mario Vattani, il console-cantante fascio-rock. 

L'Italia intende proseguire per trovare un'intesa con i tedeschi sui risarcimenti alle vittime delle stragi naziste


L’Italia non ci sta e farà di tutto per trovare un’intesa con la Germania. Ieri la Corte internazionale dell’Aja ha dato ragione ai tedeschi sullo spinoso tema del risarcimento alle vittime delle stragi naziste durante la Seconda guerra mondiale.
Secondo i giudici del tribunale europeo, infatti, il nostro paese non può chiedere soldi per i crimini commessi dagli uomini di Hitler, in quanto deve riconoscere l’immunità di uno stato sovrano come la Germania. Ma non solo: deve anche evitare che in futuro vi siano analoghe decisioni da parte della giustizia italiana. La sentenza arriva dopo che nel 2008, per la prima volta, la Cassazione aveva condannato lo stato tedesco a risarcire i familiari delle vittime degli eccidi compiuti durante l’occupazione.
Nonostante la sentenza, il ministro degli esteri, Giulio Terzi, ha comunque fatto sapere che l’Italia non demorderà e anzi farà di tutto per trovare un’intesa con il governo di Berlino. Un atteggiamento fermo e non reticente, molto apprezzato anche dal suo omologo tedesco, Guido Westerwelle, che si è detto disponibile a risolvere la questione.
Un atteggiamento però quasi obbligato, visto che lo stesso Terzi si trova in questi giorni a dover maneggiare con cura un’altra questione in cui ritorna il tema del fascismo: il caso di Mario Vattani, l’ex console a Osaka, pizzicato a cantare e inneggiare alla bandiera nera e alla repubblica di Salò in un raduno di CasaPound. Vattani è ora in attesa del verdetto della commissione disciplinare della Farnesina presso cui è stato deferito. E rappresenta contemporaneamente una delle issue più delicate per il neoministro.
Per due motivi: l’antica amicizia che lo lega all’ex segretario generale della Farnesina Umberto Vattani, padre del console fascio-rock; e le voci che lo vogliono di convinzioni politiche vicine alla destra. Del resto è conclamata la storica vicinanza a Gianfranco Fini, fin dai tempi in cui il presidente della camera e leader terzopolista era ancora capo assoluto di Alleanza nazionale: fu proprio Terzi a organizzare la visita in Israele in cui Fini rinnegò per sempre il fascismo e le leggi razziali.
Ecco, dopo la promessa di non mollare sui risarcimenti alle vittime dei nazisti, il caso Vattani è una buona opportunità per il ministro per mettere a tacere con i fatti sia le voci di corridoio che qualche gossip malizioso.

martedì 31 gennaio 2012

27 gennaio 2012, Giornata dell’Amnesia

Pubblichiamo un piccola riflessione di Stefano Corradino, direttore di Articolo21.org sul suo blog sul Fatto quotidiano sulla giornata della “memoria" del 27 gennaio, ribattezzata dell'Amnesia, visto il tentativo in atto in questo paese e non solo di dimenticare cosa sono stati per questo paese e per l'Europa il fascismo e il nazismo, chi erano i suoi i dirigenti, i danni che hanno prodotto in termini di vite umane... una piccola riflessione provocatoria, questa si, da non dimenticare

27 gennaio 2012, Giornata dell’Amnesia
- Mauro Vattani, di giorno console e di notte cantante nazirock;
- Editore inglese riporta in edicola il Mein Kempf a puntate;
- Sondaggio: il 21% dei tedeschi sotto i 30 anni non associa niente ad Auschwitz;
- Cresce il numero dei negazionisti che confutano lo sterminio degli ebrei;
- Accendini e poster su Mussolini circolano in tabacchi ed edicole;
- A Roma vogliono intitolare una via a Giorgio Almirante;
- A Parma CasaPound definisce i partigiani violenti e stupratori;
- A Forlì consigliera Pdl lancia appello: “E’ ora di parlare del Mussolini buono;
- A Torino professore insulta su Fb ebrei, immigrati, omosessuali e disabili;
- Condizioni da lager nei Centri di identificazione degli extracomunitari (Cie);

Se questa è la Memoria…

mercoledì 25 gennaio 2012

In mostra il vagone blindato che portava ai campi di sterminio

In mostra a Piazza Plebiscito, a Napoli, è possibile vedere uno dei vagoni blindati utilizzato dai nazisti e dai fascisti per trasportare gli ebrei italiani nei campi di concentramento in Germania. Un modo per celebrare la giornata della memoria del 27 gennaio, per ricordare gli stermini operati dai nazisti con la complicità dei tanti regimi europei che hanno prestato il fianco alla follia di quel "rivoluzionario" Hitler. Tra questi, il regime fascista italiano, prima con la promulgazione delle leggi razziali del 1938 e poi con la collaborazione e il supporto dei fascisti italiani alla soluzione finale decisa da Hitler, programma supportato fino a pochi giorni dal 25 aprile giorno della liberazione di Milano e d'Italia. I fascisti hanno continuato a collaborare con i tedeschi nel tentativo di portare a termine questo progetto del Führer, anche quando la guerra era inevitabilmente compromessa, a testimonianza della convinzione politica dell'importanza della questione: non quindi solo un modo di "assecondare" le richieste del potente alleato tedesco (poi trasformatosi in invasore e sterminatore di italiani), ma una vera convinzione che ha causato la morte di migliaiai di ebrei e cittadini italiani.
E' oggi importante non dimenticare, in un momento in cui personaggi dichiaratemente neofascisti (i quali talvolta ricoprono importante ruoli nelle istituzioni della repubblica democratica italiana, come nel caso del console Vattani) esaltano le gesta di Mussolini, del fascismo e della dittatura.


Manifesto propagandistico del Partito Fascista contro gli ebrei
Prima pagina del Corriere della Sera dell'11 novembre 1938

lunedì 23 gennaio 2012

Vattani family_meritocrazia e carriera modello Farnesina

Il caso Vattani, che abbiamo trattato in molti post, pone al centro una questione molto importante, quella dei criteri per l'assegnazione dei posti apicali del ministero degli affari esteri: in che modo vengono scelti i diplomatici in carriera per ricoprire gli incarichi più ambiti, quelli di ministro incaricato d'affari, console e ambasciatore? Come fa notare Paola Ottaviani, della Cgil esteri, in un'intervista rilasciata al quotidiano l'Unità, "Nessun posto apicale all’interno e all’estero è oggetto di pubblicità, né di aperta concorrenza fra i candidati. Le assegnazioni sono rese note a cose fatte e la ricorribilità delle decisioni è difficile se non impossibile", aggiungendo in seguito che "In discussione non è la discrezionalità finale del Ministro, ma la certezza che lui abbia a disposizione una rosa di nominativi scelta su una competizione trasparente per avere la sicurezza che sta scegliendo tra i migliori».
La rapida ascesa di Mario Vattani lascia pochi spazi ai dubbi: la potente influenza del padre Umberto, diplomatico di lungo corso, unico nella storia repubblicana ad aver ricoperto per due volte segretario generale del Ministero degli esteri, sembra aver giocato un ruolo tutt'altro che marginale. Una carriera, quella di Umberto, molto fortunata: è riuscito a ricoprire negli anni '80 il ruolo di Consigliere diplomatico dei presidenti del Consiglio dei Ministri di orientamenti politici differenti, da Ciriaco de Mita a Giuliano Amato, passando per Giulio Andeotti. Coinvolto marginalmente anche nello scandalo Enimont, al centro delle inchieste di tangentopoli, per aver fatto da tramite tra Andreotti e l'A.D. di Eni Gabriele Cagliari nella cessione di tangenti: la vicenda non ha avuto esiti processuali, anche per il suicidio in carcere di quest'ultimo. 
Vattani senior era già salito alle cronache per aver "spianato la strada" a un altro parente, esattamente 10 anni fa: si trattava all'epoca del fratello Alessandro, anch'egli diplomatico, nominato ispettore generale della Farnesina dal ministro Dini, quando il fratello maggiore ricopriva l'incarico di segretario generale. La nomina scatenò l'ira di Piero Fassino, all'epoca esponente dei DS, membro del governo in quanto Ministro di grazia e giustizia, ma in precedenza sottosegretario agli esteri. Nonostante l'accesa critica, la polemica che ne seguì e il notevole peso politico all'interno di quella compagine governativa di Fassino e del suo partito, del quale di lì a breve sarebbe diventato segretario, arrivò comunque l'approvazione della nomina da parte del Consiglio dei Ministri all'epoca presieduto da Giuliano Amato, per salvaguarda quelle che Dini aveva definito "i sottili equilibri della Farnesina". Anche quello era un periodo molto delicato, dal punto di vista politico: si era alla vigilia delle elezioni e i diplomatici cercavano di rialliniarsi all'interno del ministero in attesa delle vicine elezioni e del probabile cambio di schieramento. E lì Umberto Vattani fu in grado di riallinearsi nel migliore dei modi: infatti, forse anche in virtù delle sue opinioni politiche vicine al centrodestra (come sottolineato da Fassino nella critica a Dini per la qua nomina), Vattani fu il gestore del G8 tenuto a Genova, incaricato, tra le altre cose, di dialogare con il Genova Social Forum per gestire le proteste. Vattani in seguito fu nominato rappresentante dell'Italia presso l'Unione Europea, prima di tornare a ricoprire l'incarico di Segretario Generale della Farnesina, come accennato, l'unico caso della storia repubblica. In seguito, nel 2005, fu nominato presidente dell'Istituto Italiano per il Commercio Estero e riconfermato nel 2009.
Abbiamo raccontato la storia della famiglia Vattani all'interno del Ministero degli Esteri per porre una questione, molto semplice: quali devono essere i criteri per la gestione delle carriere? Una questione estremamente delicata, che riguarda tutte le amministrazioni pubbliche, non solo la Farnesina. Quello che viene alla luce è che i diplomatici fanno più carriera se sono organici ai Ministri di turno o se sanno "riciclarsi" meglio (capacità da apprezzare, in tempi di saturazione di discariche e costruzione di inceneritori...), occupando con il proprio clan familiare i ruoli chiave del Ministero, potendo agevolare la carriera di amici, fratelli, figli. Si dirà, "che c'è di nuovo"! Beh, forse poco, almeno per gli standard ai quali siamo abituati. Forse c'è solo l'aggravante dell'apologia del fascismo, del fatto che si sia favorita la carriera non di un qualsiasi figlio di diplomatico, ma di una persona che dovrebbe rappresentare e onorare la Repubblica Italiana (e non quella di Salò), strimpellando con gli amici di Casapound canzoni che elogiano gli sterminatori di ebrei, di oppositori politici, di rom e di disabili nazisti e fascisti, gli eroi Werwolf che hanno accompagnato l'avventura folle di Hitler fino alla fine...
Non c'è che dire, un modo senza dubbio originale di difendere la nostra Costituzione e onorare la Repubblica. Del resto sia Mario che Umberto hanno giurato su quegli articoli.
Forse Umberto ha interpretato a modo suo l'art. 30, quello che dice "'E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli...". Non so, forse doveva esserci anche qualche riferimento all'assegnazione degli incarichi a Osaka...

Vattani il console picchiatore. Sesti: “Ci aggredì al Capranica”

L'intervista del Fatto Quotidiano ad Andrea Sesti, vittima nel 1990 di un pestaggio avvenuto davanti al cinema Capranica, in pien centro a Roma, al quale ha partecipato anche il Console Vattani. Dal processo successivo Vattani è stato assolto, non come gli altri partecipanti si questo pestaggio, effettuato in tipico stile fascista...