lunedì 19 dicembre 2011

Chi sono gli amici di Casapound??

Chi sostiene economicamente e politicamente Casapound? Chi è in Italia che finanzia, da spazio nelle liste e concede spazi ai fascisti del terzo millennio? Non ci vuole tanto ingegno ed esperieza a capire che, per occupare un palazzo in pieno centro a Roma e molti edifici in altre città (senza avere alcuna radicamento sociale) e fare propaganda razzista e xenofoba indisturbato devi avere le tue protezioni. Facendo qualche rapido ragionamento e visualizzando un pò di fatti di cronaca, recente e meno, si capisce facilmente quali sono gli appoggi istituzionali di Casapound. Citiamo innanzitutto esponenti all'area politica che sosteneva il governo Berlusconi, al potere fino a un mese fa, che, in diverse occasioni, non hanno fatto mancare il proprio supporto : il senatore Marcello Dell'Utri, cofondatore di Forza Italia e condannato con sentenza definitiva a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e Stefania Craxi, ex sottosegretario agli esteri, entrambi ospitati nella sede romana dell'associazione, Giorgia Meloni, ministro per le politiche giovanili, che ha appoggiato il diritto di manifestare dei futuristi di Casapound l'anno scorso a Roma, Francesco Nitto Palma, sottosegretario agli interni, e Italo Bocchino i quali, intervenuti dopo gli scontri di Piazza Navona nel 2009, hanno sostenuto che le aggressioni sarebbero partite dagli esponenti dei collettivi di sinistra, facilmente smentito dai molti video che circolano su internet.
Molti sono gli "amici" al potere nelle istituzioni locali capitoline: innanzitutto il Sindaco, Gianni Alemanno, un passato nella destra nazionale dell'MSI, non ha mai rinnegato la sua visione politica, tanto da trasmetterla anche al figlio Manferdi, recentemente eletto nelle liste del blocco studentesco (formazione legata a casapound); poi Luca Gramazio, figlio di Domenico, ex senatore del MSI, capogruppo del PDL in Campidoglio, e Ugo Cassone, consigliere comunale.
Abbandonando la Capitale, dove da sempre l'estrema destra ha un certo radicamento e "collegamento" con le istituzioni, vediamo quello che è successo con Casapound a Napoli. Qui tentarono, nel settembre 2009, di occupare uno stabile, volendo emulare le gesta dei loro colleghi romani. Scelsero uno stabile abbandonato nel quartiere Materdei, un ex convento di proprietà del Comune. Per fare tutto questo, potendo contare su non più di 40 unità, considerando anche che molti di questi erano  camerati "prestati alla causa" provenienti da altre province campane che erano già caliti agli onori della cronaca per reati quali apologia di fascismo e discriminazione razziale, hanno utilizzato gli appoggi politici di cui disponevano.
Primo fra tutti, se non altro per relazioni familiari, l'ex senatore Michele Florino, esponente prima dell'MSI, poi di AN e La Destra, padre della coordinatrice regionale di Casapound, Emmanuela, accusato e poi assolto per insufficienza di prove dell'omicidio di Jolanda Palladino, uccisa da un colpo partito da una sede del MSI di cui era segretario Florino in Via Foria mentre festeggiava la vittoria di Valenzi alle elezioni comunali. In più Florino è stato accusato dal pentito di camorra Giuseppe Misso, il quale non ha mai nascosto le sue opinioni politiche di estrema destra, di essere il mandante dell'omicidio di 3 esponenti del clan Giuliano, "accusati" di aver favorito nel quartiere Sanità di Napoli la campagna elettorale del PSI. Altro amico di Casapound a Napoli è Pietro Diodato, consigliere regionale passato dal PDL a FLI, famoso per la caccia all'immigrato innescata nel quartiere popolare di Pianura, culminata nella distruzione di alcune auto degli immigrati e nel lancio di molotov intimidatorie contro gli stessi. Famoso anche per le sue campagne contro gli omosessuali e il suoi presunti legami con esponenti della criminalità organizzata tanto da essere interdetto dai pubblici uffici per cinque anni per una condanna definitiva, ma nominato presidente della società regionale ASTIR dal presidente della regione Caldoro per risarcirlo del suo notevole impegno in campagna elettorale. Continuando a scorrere la lista, troviamo Luciano Schifone, consigliere regionale del PDL, uno dei primi a sostenere il diritto di Casapound a occupare uno spazio, in nome della democrazia, del diritto di opinione e del suo passato missino, nel quale ha incendiato una sede del PCI a fuorigrotta, lanciato una bomba carta, rinforzata con biglie di ferro, contro una manifestazione studentesce, assalito la sede del quotidiano IL MATTINO il 5 dicembre 1968. Il legame "tradizionale" del PDL con Casapound non è stato smentito nemmeno nelle ultime amministrative. Il candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, uscito disastrosamente sconfitto dal ballottaggio di Maggio contro il candidato di sinistra Luigi de Magistris, ha "ospitato" nelle liste che lo sostenevano alcuni candidato di Casapound. Uno in particolare, un certo Enrico Tarantino, peraltro genero di Michele Florino (...) non ha avuto la decenza di nascondersi, anzi, ha avuto la geniale idea di fare gli auguri di compleanno a Hitler su Facebook...

Senza questi appoggi, queste sponde istituzionali, questi legami a volte strettissimi con il PDL in particolare, Casapound sarebbe riuscita a radicarsi nel territorio, ad aprire sedi ed occupare edifici?

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