lunedì 19 dicembre 2011

fascismo, squadrismo e movimentismo...

Fa un certo effetto vedere in televisione (su la7, ospiti di Gad Lerner a l'infedele) sentire parlare esponenti e sostenitori di casapound, con il leghista Salvini (quello dei vagoni della metro per soli milanesi), insieme agli esponenti della comunità senegalese, giustamente infastiditi da queste presenze. E fa ancora più effetto sentire questi signori dire, quasi con orgoglio, di rifarsi al fascismo squdrista, non a quello di governo, a quello definito "più movimentista": una definizione che, sentita così, in modo estemporaneo, potrebbe in qualche modo rendere più accettabile il fatto che si definiscano fascisti... peccato che non abbiano ricordato cos'era il fascismo movimentista, quello squadrista, ossia quello degli assalti alle camere del lavoro e alle leghe dei contadini, agli operai in sciopero contro i salari da fame, il fascismo braccio armato dell'imprenditoria italiana, altro che anticapitalista e rivoluzionario... 
di quella storia preferiamo ricordare chi ha lottato per la libertà, pagando con la vita, chi era esattamente dall'altra parte della barricata, chi, come Matteotti, ha denunciato in parlamento il fascismo squadrista, pagando con la vita, e chi ha deciso che in quel momento l'unica strada possibile era la lotta armata contro il fascismo, come gli arditi del popolo di Argo Secondari, protagonisti della difesa della città di Parma dall'assalto degli squadristi.

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