venerdì 13 gennaio 2012

Leader di Casapound festeggia su Fb la morte di Pietro Saviotti: "Evviva"

articolo de "La Stampa" sul modo in cui il leader di Casapound ha reagito alla morte del procuratore di Roma Pietro Saviotti... Alemanno prontamente condanna... non farci ridere, prima spendi 11 milioni di euro del comune di Roma per comprargli la casetta (altro che mutuo sociale....) e poi lo critichi...

Leader di Casapound festeggia su Fb la morte di Pietro Saviotti: "Evviva"

Il vicepresidente Antonini: ipocrita aspettarsi da noi contrizione per la morte del procuratore. Folla alla camera ardente  di piazzale Clodio

roma
Parole agghiaccianti a prendersi beffa della morte improvvisa di un magistrato che su loro aveva indagato più volte. Sono quelle che il leader di Casapound, Gianluca Iannone, ha riservato su Facebook alla prematura scomparsa di Pietro Saviotti, capo del pool antiterrorismo di Piazzale Clodio. «Il 2012 si apre con prospettive interessanti... Evviva»: queste le parole del presidente di Casapound Italia sul social network, dove compare col nick di "Gianluca da Tortuga" a commento della morte del procuratore aggiunto di Roma avvenuta ieri per un malore.

Parole sulle quali ora la Procura di Roma ha aperto un’ inchiesta per istigazione a delinquere affidata al pm Eugenio Albamonte. Gli accertamenti sono stati delegati alla polizia postale che ora dovrà identificare l’autore dello scritto.

Casapound per voce del vicepresidente Andrea Antonini precisa che «l’esternazione non è riconducibile a Casapound» ma «appare sul profilo personale di Iannone».  Difende però quelle parole perchè «E' francamente ipocrita aspettarsi contrizione da parte nostra dato che questo pm ha avuto a che fare almeno due volte con noi». E spiega:«Prima negli scontri studenteschi di Piazza Navona con 12 indagati a torto, come abbiamo sempre ribadito - spiega Antonini - e poi nel caso di Alberto Palladino, attualmente ai domiciliari in isolamento e prima per 28 giorni in carcere, accusato da Saviotti di lesioni aggravate nei confronti del capogruppo del Pd del IV Municipio Paolo Marchionne. In Italia non ricordo nessun caso di giovane incensurato che deve fare 28 giorni di carcere con l’accusa di rissa aggravata. Nessuno quindi - conclude - si aspetti da noi dolore o ipocrita contrizione».

Immediata e unanime la condanna per le parole del leader di Casapound all’indirizzo di un magistrato molto stimato. Oggi una folla imponente ha reso omaggio alla salma di Pietro Saviotti nella camera ardente allestita a Piazzale Clodio. A portare l’ultimo saluto al magistrato anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente del Csm Michele Vietti, il sottosegretario all’Interno Giovanni Ferrara, che nel 2008, quando era procuratore della repubblica, affidò a Saviotti la delega dell’antiterrorismo. E ancora, il presidente dell’Anm Luca Palamara.

E L'AUTORE GETTA BENZINA SUL FUOCO
«L'Italia ormai è peggio della Corea del nord: tutti devono piangere, chi non lo fa va nei campi di recupero. E persino una battuta infelice, scritta peraltro in uno spazio privato, può essere scambiata per istigazione a delinquere» dice il presidente di Casapound Iannone a proposito delle poleviche seguite all'"Evviva" sul suo profilo facebook.

«Ormai – ha aggiunto – siamo al paradosso e al linciaggio bipartisan. Una mia battuta sicuramente di cattivo gusto, rubata sul profilo personale e non negli spazi ufficiali del movimento in barba a ogni tutela della privacy, scatena l'ira dei novelli inquisitori che si scagliano con parole gonfie di livore e di calcolo politico. È chiaro che c’è un'aria di ipocrisia e di sciacallaggio che non cessa minimamente di esistere. Non si perde neanche occasione di insinuare rapporti inesistenti tra noi e l'amministrazione cittadina. Nessuno sdegno ufficiale, invece, nessuna richiesta di restringere gli spazi di libertà ha accompagnato il coro ‘10, 100, 1000 Acca Larentia’ sentito per le vie di Roma solo pochi giorni fa. Gli inviti a un nuovo piazzale Loreto, in internet, sono presenti in tutti i profili dell'antagonismo di sinistra, ma quando morì Jorg Haider persino il quotidiano del Pd ospitò in prima pagina l'opinione di chi esprimeva ‘soddisfazione’ per il decesso. Per non parlare – ha continuato Iannone – di chi ha inneggiato a ‘un fascista di meno’ dopo la morte di Mirko Tremaglia o quella di Pietro Taricone».

Sulla figura di Saviotti, il presidente di Casapound  ha poi precisato: ‘«Ho un'idea personale particolarmente critica del magistrato defunto che in tante occasioni ha attaccato CasaPound, dall'iscrizione nel registro degli indagati per i ragazzi del Blocco Studentesco che erano parte lesa per gli scontri di piazza Navona all'arresto immotivato di Alberto Palladino con modalità ‘sovietiche’, ma questa idea non può e non deve istigare nessuno a delinquere. Tutti quelli che ci vorrebbero al rogo e gridano allo scandalo vestendosi da anime belle – ha aggiunto Iannone – dovrebbero pensare a fare gli interessi della polis visto che per questo sono pagati. Inoltre, consiglio loro la lettura di un libro molto interessante ‘Liberi di morire’, che spiega come, secondo una visione ascetica dell’esistenza, la vera libertà risieda nel trapasso proprio perché nell’aldilà si è liberi dal dominio degli uomini malvagi. Ecco perché non piango e pretendo che la mia scelta venga rispettata. A tutti i rancorosi comunque dico: stiano tranquilli, quando morirò io potranno vendicarsi’».

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